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gratuito [grat2ito; alla lat. gratu-&to] agg. — lat. gratuitus [gratu-&tuS], dai latinisti accentato a lungo sul primo -u- [grat2ituS] in séguito a inesatta scansione di certi passi di poeti; di qui l’accentaz. sull’-u- invalsa in it. (ma non nello sp. gratuito [gratU&to]) — accentaz. sull’-i- [gratu-&to] ugualm. possibile, nell’it. d’oggi, tanto presso chi conosce e applica seriam. la prosodia latina, quanto presso chi non conoscendola si lascia guidare dall’analogia coi part. pass. in -ito — accentato sull’-i-, ovviam., il part. pass. gratuito [gratu-&to] del raro verbo gratuire — verosimile l’accentaz. sull’-i- nel più antico e illustre esempio poet. di gratuito, dovuto a quel Dante che a dispetto del latino accentava prob. allo stesso modo il s. m. circuito [©irku-&to]: ciò che ne dona Di gratuito lume il sommo bene [©0 kke nne d1na di gratu-&to l2me il S1mmo b$ne] — cfr. fortuito; pituita

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo