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appuntare v.; appunto [app2nto] — nel sign. di «far la punta, rendere aguzzo», anche appuntire: appuntisco [appunt&Sko], -sci; e così, nel part. pass. con valore d’agg. («a punta»), anche appuntito: es. ferro, mento appuntito o appuntato; ma in ogni altro sign., solo appuntato (es.: scrivere, leggere appuntato «rispettando la punteggiatura», parlare appuntato «con ricercatezza»: qui con funzione d’avv.; un uomo appuntato «ordinato»: di qui l’avv. appuntatamente [appuntatam%nte] «con precisione»; l’appuntato dei carabinieri, sost.) — nei sensi di «fissare; rivolgere» e di «prendere appunto; biasimare», solo appuntare: es. appuntare uno spillo, una sottana, il bucato; appuntar lo sguardo; appuntare un nome; appuntare uno d’un errore; così pure, solo appuntare in qualche altra accezione ant.: Or qui a la question prima s’appunta La mia risposta [or kU& a lla kUeSti-om pr&ma S app2nta la mia riSp1Sta] «termina» (Dante)