DOP

cento [©$nto] num. — elis.: cent’anni (sempre la forma elisa, con valore indeterminato: sono pregiudizi di cent’anni fa; anche la forma intera, con valore più preciso: la guerra dei cent’anni o dei cento anni); Cento e cent’anni e più [©$nto e ©©Hnt #nni e ppL2] (Dante); cent’altri autori [©Hnt #ltri aut1ri] (Manzoni); Hanno cento e cent’anni [#nno ©$nto e ©©Hnt #nni] (A. Negri); valer cent’ori — dell’uso fam. tosc. il pl. centi col valore di «centinaia»: un paio di centi di lire — con C‑ maiusc. o c‑ minusc. in alcune locuz.: il C. o il c., il secolo XII (di raro uso); la guerra dei C. Anni o dei c. anni; il consiglio dei C. o dei c. — in composizione, sempre unito: centoventicinque; antiq. la grafia divisa: cento quaranta mila [©$nto kUar#nta m&la] (Manzoni); cent’ottanta opere di arte antica e cento venti di arte moderna [©Hnt ott#nta 0pere di #rte ant&ka e ©©$nto v%nti di #rte mod$rna] (Carducci) — in composiz., davanti ad altro num. che cominci per vocale, d’uso com. tanto cento‑ quanto cent- (es. centouno o meno com. centuno, ottocentottanta o meno com. ottocentoottanta); davanti ad altro num. che cominci per cons., d’uso com. solo cento‑, d’uso pop. tosc. o lett. (raro) il tronc. cen- quando la sillaba iniziale dell’altro num. sia atona e la sua cons. iniziale sia diversa da n‑ (es.: censessanta, quattrocensettantasei; ma solo e sempre centonovanta, quattrocentosei, ecc.) — cfr. mac pi cento; trenta