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caldarium [lat. kald#rLum] s. m. (in it.) archeol.; pl. -ria — così nelle fonti romane (Vitruvio, Seneca, Plinio, ecc.) — meno propr. calidarium [kalid#rLum], ricostruito modernam. di sulla forma più antica dell’agg. calidus [k#liduS] «caldo»: una forma che già l’imperatore Augusto censurava come «odiosa» (forse per rischio di confus. con callidus [k#lliduS] «scaltro») e inutilm. ricercata, preferendole quella forma sincopata caldus [k#lduS] che è poi sopravvissuta nelle lingue neolatine — in it., solo calidario [kalid#rLo] (in linea con frigidario e tepidario)