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imborgare v.; imborgo [imb1rgo], -ghi — verbo di sign. discusso, più o meno «avere per borghi», usato con la particella pronominale da Dante (e da altri sul suo modello, con intenti allusivi): quel corno d’Ausonia che s’imborga Di Bari e di Gaeta e di Catona [kUel k0rno d au@0nLa ke SS imb1rga di b#ri e ddi ga%ta e ddi kat1na] (Dante)