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ladro [l#dro] s. m. e agg. — rarissimo latro [l#tro], usato una volta in rima da Dante, poi da pochi altri fino al ’500 — solo con -d- (e dunque con leniz. del -t- del lat. latro) la maggior parte dei derivati — più spesso con -t- le voci della stessa famiglia formate per via dòtta da derivati del lat. latro, come latrocinio e altre di nessun uso

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo