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leggitore [leJJit1re] s. m.; f. -trice — variante assai meno com. di lettore, usata perlopiù nel sign. stretto di «persona in atto di lèggere» (se non pure per semplice desiderio di variazione): però dichiaro, Lettori e leggitrici, anzi protesto [per0 ddikL#ro, lett1ri e lleJJitr&©i, #nZi prot$Sto] (Leopardi); o anche per significare una particolare attenzione o accuratezza abituale: temibili leggitori di giornali e dimostratori di errori non soltanto tipografici [tem&bili leJJit1ri di Jorn#li e ddimoStrat1ri di err1ri non Solt#nto tipogr#fi©i] (L. Pestelli) — solo lettore, comunque, in accez. più specifiche o tecniche: i lettori della radio; è lettrice di francese all’università; il ministero del lettore (nella liturgia); lettore di teologia; lettore ottico, magnetico, del suono; tuttavia, leggitore pneumatico