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menzognero [menZon’n’$ro] agg. — cessata fin dal ’700, in menzognero così come in ingegnere, un’antica oscillaz. tra il mantenim. dell’-i- nel suff. -iere o -iero e la sua soppress. anche grafica di séguito a -gn-, dopo il suo totale assorbim. nella pronunzia dovuto all’identità del punto d’articolaz. (palatale) tra la nasale -n’- e la semicons. -L-: caso analogo ma non identico a quello delle voci in -ciere, -giere, -sciere, in molte delle quali l’oscillaz. è tuttora in corso nella grafia oltreché, ma solo in usi regionali, nella pronunzia; caso parimenti analogo e non identico, per altro verso, a quello delle voci verbali in -gniamo, -gniate, dove il mantenim. dell’-i-, inutile ed equivoco secondo alcuni pensando alla reale pronunzia, appare ad altri consigliabile e necessario pensando alla funzione grammaticale — varianti più antiche e rare di menzognero, e non come menzogniero unicam. grafiche: menzonero [menZon$ro] e menzoniero [menZonL$ro], attestate in scrittori dal ’200 al ’600 (la prima, in -nero, quasi solo fuor di Toscana)

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo