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palpebra [p#lpebra; antiq. o poet. palp$bra] — es. con acc. scr.: E chiuse egli le pàlpebre infiammate [e kkL2Se el’l’i le p#lpebre infLamm#te] (D’Annunzio); la pàlpebra dell’occhio sinistro [la p#lpebra dell 0kkLo Sin&Stro] (Pirandello); Com’occhio uman di sue palpèbre scemo [kom 0kkLo um#n di Sue palp$bre šš%mo] (Carducci) — sull’-a- l’accento del lat. palpebra, ma con libera variaz. consentita in poesia dal gruppo di muta + liquida che segue all’-e-; di qui la pn. it. palp$bra, unica attestata dal ’300 alla metà dell’800, poi soppiantata dalla pn. sdrucciola — cfr. faretra; impetrare; uretra