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provetto [prov$tto o prov%tto] agg. («esperto; maturo») — con -e- aperta la regolare pronunzia di questa voce dòtta, venuta al volgare it. fin dal ’300 dal lat. provectus [prov$ktuS], propr. part. pass. di provehere «portare innanzi», quindi allineata a numerosi aggettivi del tipo di corretto, diretto, eletto, negletto, protetto — pronunzia aperta registrata ancóra da tutti i dizionari, ma ridotta in minoranza nell’uso corrente della Tosc. e delle regioni confinanti, per effetto sia della decadenza di certi sintagmi già cari all’alta letteratura (dalla provetta età [prov$tta et#] del Boccaccio ai provetti giorni del Leopardi: Sospiro acerbo de’ provetti giorni [SoSp&ro a©$rbo de prov$tti J1rni]) sia della facile attraz. dei tanti sost. in -etto come cassetto, fumetto, rossetto, terzetto — cfr. Pandette