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sapere [Sap%re] v.; so [S0+], sai [S#i], sa [Sa+], sappiamo [SappL#mo], sapete [Sap%te], sanno [S#nno] — fut. saprò [Sapr0+]; pass. rem. seppi [S$ppi], sapesti [Sap%Sti]; pres. cong. sappia [S#ppLa]; imper. sappi [S#ppi]; part. pass. saputo [Sap2to] — per sapemmo, region. antiq. seppimo [S$ppimo]: non seppimo resistere alla tentazione di conoscerli [non S$ppimo reS&Stere alla tentaZZL1ne di kon1ššerli] (Nievo) — nelle forme seppi, seppe, seppero (e seppimo) del pass. rem., generale a Fir. e domin. in quasi tutta la Tosc. una pn. aperta dell’-e-, domin. invece nelle regioni circostanti una pn. chiusa, con la stessa distribuz. geografica delle due pronunzie di ebbi e delle altre forme del pass. rem. di avere: verosimile, nella formaz. originaria di seppi così come di ebbi, una dipendenza dal pass. rem. di stare (lat. steti con -e- breve, it. stetti con -e- aperta) — elis.: saprebb’essere o saprebbe essere; dell’uso ant. l’elis. davanti a pronome: et ciò sepp’io da poi [e ©©0 SSHpp &o da pp0i] (Petrarca) — tronc.: senza saper dove [S$nZa Saper d1ve] (Boccaccio); senza saper perché [S$nZa Sap%r perk%] (id.); senza saper che farsi [S$nZa Sap%r ke ff#rSi] (id.); senza saper che si dicano [S$nZa Sap%r ke SSi d&kano] (id.); saper d’alcuno è buono [Sap%r d alk2no H bbU0no] (Dante); saper essere, saper prendere; saper (o sapere) ottenere, sapere (o saper) spendere — nella lingua ant., anche savere [Sav%re] per sapere, gallicismo rimasto d’uso poet. fino all’800, saccio [S#©©o] per so, sicilianismo pure d’uso poet. fino al ’500, e con minore fortuna sappiendo [SappL$ndo] per sapendo, come pure sape [S#pe] per sa (tre volte in rima nella «Commedia») e sapavamo [Sapav#mo] -vate per sapevamo -vate — arcaismi rimasti nell’uso scherz.: sassi [S#SSi], «si sa»; sapevamcelo [Sapev#n©elo] o sapevancelo [id.], «lo sapevamo» — per so e sa, err. sò e sà