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seguire v.; seguo [S%gUo] (ant. sieguo [SL$gUo]) — in tutta la coniug., -%- (ant. -L$-) se tonico, sempre -e- se atono — nella lingua ant., per seguo, ‑gui, anche seguisco [SegU&Sko], ‑sci; e per seguii [SegU&-i], anche seguetti [SegU$tti]: Pampinea ragionando seguisca [pamp&nea raJon#ndo SegU&Ska] (Boccaccio); A la milizia che Pietro seguette [a lla mil&ZZLa ke ppL$tro SegU$tte] (Dante) — es. con acc. scr.: professa di aver seguìto Pindaro e specialmente Orazio [prof$SSa di av%r SegU&to p&ndaro e Spe©alm%nte or#ZZLo] (Carducci); Séguila in ogni passo [S%gUila in 1n’n’i p#SSo] (D’Annunzio); una venuta improvvisa, subito seguìta da un’improvvisa scomparsa [una ven2ta improvv&@a, S2bito SegU&ta da un improvv&@a Skomp#rSa] (Papini); salutato e seguìto da applausi e fischi frenetici [Salut#to e SSegU&to da appl#u@i e ff&Ski fren$ti©i] (Palazzeschi); una conoscenza, che non è seguìta, o si presume che non possa essere facilmente seguìta da un’azione pratica [una konošš$nZa, ke nnon $ SSegU&ta, o SSi pre@2me ke nnom p0SSa $SSere fa©ilm%nte SegU&ta da un aZZL1ne pr#tika] (Croce) — pn. con -e- chiusa nelle forme rizotoniche subentrata all’originaria aperta di siegue (regolare continuaz. dell’-e- breve latina di sequor ecc.) di pari passo con la scomparsa del dittongo, e da tempo immemorabile fattasi d’uso generale in Tosc. e nell’It. centrale — nei der. conseguire, eseguire, inseguire, perseguire, proseguire, susseguire, uguale pn. dell’-e- tonica per le forme rizotoniche (-seguo, -segui, -segue, -seguono; -segua, -seguano); ma diversa da caso a caso la presenza di varianti ant. con -e- dittongata per le stesse forme (-sieguo, ecc.), di varianti dell’uso ant. o anche dell’uso vivo con -isc- (-seguisco, ecc.); e diversa pure la pn. dell’-s-, sorda in proseguire (oltre che in cons-, ins-, pers-, suss-, dove non è scempia tra vocali), ma sonora in eseguire — cfr. adeguare; tregua