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su [Su+] o [id.] avv. — es.: né su né giù [ne SS2 nne JJ2]; su per giù [S2 pper J2] (scritto anche unito, suppergiù); metter su famiglia [m%tter S2 ffam&l’l’a]; su via! [Su vv&a!] (scritto anche e più spesso suvvia!) — sempre di séguito a un verbo di cui modifichi il sign.: Togli su, pantera druda, Togli su questi bocconi [t0l’l’i S2, pant$ra dr2da, t0l’l’i S2 kkUeSti bokk1ni] (Carducci) — per lo più senza radd. sint. interno in su su [Su S2+]: E su su langue, si scema D’ogni frutto e d’ogni foglia [e SSu S2 ll#jgUe, Si šš%ma d 1n’n’i fr2tto e dd 1n’n’i f0l’l’a] (Giusti) — usato da non pochi l’acc. scr. per distinguere avv. da su prep. (spec. in frasi di lettura non chiarissima): non c’era che da tirar sù lo sportello della gabbia più piccola [non © $ra ke dda ttirar S2 llo Sport$llo della g#bbLa pLu pp&kkola] (Pirandello); sù sù, tornate a leggere questo mio libretto [Su S2, torn#te a ll$JJere kU%Sto mio libr%tto] (id.); sarà venuto sù come le bestie [Sar# vven2to S2 kkome lle b%StLe] (Provenzal); distinz. assicurata altre volte, senz’acc. scr., con opportuna punteggiatura: l’altra colonna con, su, la statua dell’Abbondanza [l #ltra kol1nna kon, S2, la St#tua dell abbond#nZa] (Cicognani) — dell’uso ant. la variante suso [S2@o o S2So]: Suso in Italia bella [S2@o in it#lLa b$lla] (Dante) — sempre con acc. scr. come elem. finale di parola composta: colassù, costassù, giuppersù, insù, lassù, orsù, quassù, sottinsù, tiramisù

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo