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vangelo [vanJ$lo] (lett. evangelo [evanJ$lo]; antiq. evangelio [evanJ$lLo]) s. m. — con iniz. maiusc., di regola, come tit.: il santo Vangelo; un passo del Vangelo; la lettura, la spiegazione del Vangelo; il Vangelo secondo Matteo (o di Matteo); giurare sui Vangeli o sugli Evangeli; pure con iniz. maiusc., di regola, nel senso della «buona novella» (anche etimologico), del messaggio cristiano: La ricca povertà dell’Evangelo [la r&kka povert# ddell evanJ$lo] (Giusti) — solo vangelo, e sempre con v‑ minusc., nel sign. fig. fam. di «verità fuor di discussione»: questo è v.!; quasi fosse vangelo… — in autori antichi, qualche es. di vangelio [vanJ$lLo]: Quanto per lo Vangelio v’è aperto [kU#nto per lo vanJ$lLo v $ aperto] (Dante); la parola che Cristo disse nel Vangelio [la par0la ke kkr&Sto d&SSe nel vanJ$lLo] (G. Villani) — pl. vangeli (lett. evangeli); in antico, anche le vangele, le vangelie, le evangele, le evangelie, solo nella locuz. giurare alle sante Vangele (cfr. guagnele)