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Giorgio Bartoli: Del significare i concetti

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Note — grafia dell’edizione originale (postuma) del trattato di fonetica di Giorgio Bartoli («Degli elementi del parlar toscano», 1584): con qualche h- etimologica (come in huomo e in havendo, oltre che in ha), con qualche segno d’accento in più o in meno che nell’uso moderno (come in perche disaccentato, in quanto parola composta, e in à preposizione viceversa accen­tato), con pochi altri arcaismi ortografici che si spiegheranno qui di séguito, e con un’inter­punzione assai ricca soprattutto di virgole — essempio [eSS$mpLo], una delle varianti antiche di esempio [e@$mpLo]: duplice forma volgare dovuta alla duplice lettura scolastica del latino exemplum [eg@$mplum o ekS$mplum] e in genere delle voci con ex- seguito da vocale; con un dubbio sulla pronunzia di essempio nel tardo Cinquecento, che almeno nell’uso personale del Bartoli sembra essere stata (da sue attestazioni autografe) con -s- sonora, nonostante il mantenimento della doppia -s- grafica — lequali [lekU#li], grafia unita che s’incontra talvolta fino a tutto il Secento per questa e per le altre forme del pronome relativo.

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo