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adamantino [adamant&no; poet. adam#ntino] agg. — dal gr. ἀδαμάντινος / adamántinos [adam#ntinoS], lat. adamantinus [adam#ntinuS], «saldo come d’acciaio»; acc. spostato in it., salvo eccezioni nel verso (poche, dal Carducci in poi), per analogia di diamantino e dei molti agg. in -ino (adulterino e libertino, levantino e montanino, eugubino e patavino, ecc.) — es.: Se fosse stato adamantino smalto [Se ff1SSe St#to adamant&no @m#lto] (Ariosto); E il pianto delle stelle adamantino [e il pL#nto delle St%lle adamant&no] (D’Annunzio); e con acc. scr.: La serenità adamantìna [la Serenit# adamant&na] (D’Annunzio); il cielo in freddo fulgore adamàntino brilla [il ©$lo in fr%ddo fulg1re adam#ntino br&lla] (Carducci)

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo