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castigare v.; castigo [kaSt&go], -ghi — tosc. gastigare: gastigo [gaSt&go], -ghi; oggi d’uso fam., riferito a punizione di bambini e sim., ma detto un tempo anche di cose gravi e solenni: Iddio glorioso, il quale i peccatori batte e gastiga [idd&o glorL1So, il kU#le i pekkat1ri b#tte e ggaSt&ga] (Compagni); guarda chi è Colui che gastiga! [gU#rda ki $ kkol2i ke ggaSt&ga!] (Manzoni) — stessa alternanza nel part. pass. ‑gato; ma solo con c‑ se usato come agg. (lett. «irreprensibile»: spettacolo, stile castigato); e così pure il der. castigatezza

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo