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cielo [©$lo] s. m. — es.: Allora de’ cieli Ne’ lucidi porti La terra si celi [all1ra de ©$li ne lidi p0rti la t$rra Si ©$li] (Zanella) — per lo più con C- maiusc. nel sign. di «Dio»: preghi il Cielo che questo non m’accada mai [pr$gi il ©$lo ke kkU%Sto nom m akk#da m#i] (D’Annunzio); volesse il C.; grazie al C. — tronc. in qualche locuz. come a ciel sereno [a ©©$l Ser%no] e anche aiutati che il Ciel t’aiuta [aL2tati ke il ©$l t aL2ta] (ma più com. … che Dio t’aiuta), e in qualche n. pr. come San Pietro in Ciel d’oro (chiesa di Pavia), il Cieldauro [©eld#uro] di Dante — poet. il tronc. altrove: Ridono i prati, e ’l ciel si rasserena [r&dono i pr#ti, e l ©$l Si raSSer%na] (Petrarca); Nel ciel di sera [nel ©$l di S%ra] (Pascoli) — sim. il cogn. Cielo; ma senza -i- i cogn. Setteceli e perlopiù Toccaceli

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo