Indice

Sfoglia il dizionario dall’A alla Z

cosa [k0Sa] s. f. — elis., come pron. (cosa o che cosa) in proposizioni interrogative, dirette o indirette, ed esclamative, davanti a voc. tonica iniziale (non sempre, qualora questa non porti l’accento principale della frase): cos’ha quell’uomo, per render tanta gente allegra? [kqS # kkUell U0mo, per r$nder tanta J$nte all%gra?] (Manzoni); che cos’hai?; che cos’hai preso? (o che cosa hai preso?); cos’era?; cos’era stato? (o cosa era stato?); possibile cosa senza elis. davanti a vocale segnata d’accento ma non tonica: Io sì, che in mezzo alle burrasche fui, Posso dir cosa è il mare [io S&, ke im m$zzo alle burr#Ske f2i, p0SSo d&r kqSa H il m#re] (Pananti); possibile d’altra parte l’elis. anche davanti a voc. atona, ma in questo caso un po’ meno comune: non vedo cos’importi [non v%do kqS imp0rti] (Manzoni) — sempre come pron. in frasi interrogative o esclamative, cosa accordato al masch. con aggettivi o participi (tanto se isolato quanto se preceduto da che): cos’altro si può sperare? (o che cos’altro ecc.); cosa ti è venuto in mente? (o che cosa ecc.) — possibile un accordo al femm. nell’uso più antico, se e quando cosa manteneva, o si può pensare che mantenesse, il suo valore di s. f.: Nel mio pensier dicea: «Che cosa è questa?» [nel mio penSL$r di©%a: ke kk0Sa H kkU%Sta?] (Dante), ossia «che è questa cosa?» (da notare cosa è, non cos’è) — valore autonomo di cosa s. f., nell’uso più antico, confermato dal suo trattamento in passi di prosa del ’200, per es.: che cose del malavventurato Attalo favelleroe? [ke kk0Se del malavventur#to #ttalo faveller0e?] (Giamboni), ossia «quali cose?» (da notare il plurale); oppure: e che è cosa più propia ad altrui che la creatura al Creatore? [e kke $ kkqSa pLu ppr0pLa ad altr2i ke lla kreat2ra al kreat1re?] (Guittone), ossia «che cos’è cosa?» (da notare il verbo interposto) — cfr. Cosa; cosellina; ogni cosa; qualche cosa

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo