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Cupido [kup&do; non k2-] pers. m. mit. — es.: Ma Dione onoravano e Cupido [ma ddi-0ne onor#vano e kkup&do] (Dante); e con acc. scr.: il Cupìdo sbracato che danza su le serpi [il kup&do @brak#to ke dd#nZa Su lle S$rpi] (D’Annunzio) — come raffiguraz. artistica di «amorino», anche pl. (-di): quattro altri Cupidi [kU#ttro #ltri kup&di] (Vasari); non esclusa una grafia con c- minuscolo — Cupido dal nominativo del lat. cupido [kup&do] -dinis (s. f. «brama», personificato al masch. «dio dell’amore»); invece dai casi obliqui, nell’uso ant., la rara forma lett. cupidine [kup&dine] s. f. («brama») e, con C- maiusc., pers. m. (lo stesso che Cupido)

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo