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da dosso [da dd0SSo] o d’addosso [id.] locuz. avv. — es.: Lucia fece un gran respiro, come se le avessero levato un peso d’addosso [lu©&a fe uj gr#n reSp&ro, k1me SSe lle av%SSero lev#to um p%So d add0SSo] (Manzoni); strappato d’addosso a un cadavere un laido cencio [Strapp#to d add0SSo a uj kad#vere un l#ido ©%n©o] (id.); per i miei incomodi che non trovano la via d’uscirmi d’addosso [per i mL$i ijk0modi ke nnon tr0vano la v&a d ušš&rmi d add0SSo] (Giusti); se ci piove su, non c’è più verso di cavarsela da dosso [Se ©©i pL0ve S2, non © $ ppLu vv$rSo di kav#rSela da dd0SSo] (Collodi); fecero un involto dei cenci che si erano tolti d’addosso [fero un inv0lto dei ©%n©i ke SSi $rano t0lti d add0SSo] (Beltramelli) — scambio possibile tra le due grafie nel senso di «da addosso»; ma solo da dosso quando si possa alternare con di dosso, senza un valore di moto da luogo

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo