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infervorare v.; infervoro [inferv1ro o inf$rvoro] — meno com. oggi la pn. piana, che dominò fino all’800 (e che, rispecchiando la derivaz. da fervore, è più regolare): E tanto s’infervora e si dibatte In quelle ciance sue piene di vento [e tt#nto S inferv1ra e SSi dib#tte ij kU%lle ©#n©e S2e pL$ne di v$nto] (Tassoni); Pronto, attivo, s’investe e s’infervora Per lo ben, per l’onor de’ servi e amici [pr1nto, att&vo, S inv$Ste e SS inferv1ra per lo b$n, per l on1r de S$rvi e ami] (Goldoni); Infèrvora i forti alla gara [inf$rvora i f0rti alla g#ra] (D’Annunzio) — antiq. infervorire: infervorisco [infervor&Sko], -sci

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo