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intricare v.; intrico [intr&ko], ‑chi — anche intrigare: intrigo [intr&go], -ghi — uso indifferente dell’una o dell’altra forma nei sign. propri («avviluppare; aggrovigliare»): i fili si sono intricati (o intrigati); il vento intrica (o intriga) i capelli; e anche nei sign. fig. più vicini all’idea dell’«intreccio» o della «complicazione»: un nodo molto intricato; una faccenda davvero intricata — più com. l’uso della forma con -g- nei sign. morali («coinvolgere; interessare»; intr. «armeggiare; maneggiare»; rifl. «immischiarsi») — solo con -g- i der. intrigante [intrig#nte] (es. un cortigiano intrigante; i mestatori e gl’intriganti; e con altro senso, una notizia, una novità, un racconto intrigante), intrigatore [intrigat1re], intrigone [intrig1ne] — cfr. districare

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo