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laudare v.; laudo [l#udo] — latinismo lett. per lodare; es.: Ella si va, sentendosi laudare [%lla Si v#, Sent$ndoSi laud#re] (Dante); astenersi così dal laudare come dal biasimare la realtà e la vita [aSten%rSi koS& ddal laud#re k1me ddal bLa@im#re la realt# e lla v&ta] (Croce) — pop. ant. laldare: laldo [l#ldo]: più lalderai un bon naturale sanza lettere, che un bon litterato sanza naturale [pL2 llalder#i um b0n natur#le S#nZa l$ttere, ke um b0n litter#to S#nZa natur#le] (Leonardo) — da laudare i der. -azione e, perlopiù, -ativo; così da lodare come da laudare il der. -atore

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo