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manicare v.; manuco [man2ko], ‑chi — voce ant. per «mangiare» (cfr. manducare): con ‑u‑ se tonico, con ‑i‑ se atono — es.: vive per manicare e non manuca per vivere [v&ve per manik#re e nn1m man2ka per v&vere] (Fra Giordano); Starei un anno senza manicare [Star$i un #nno S$nZa manik#re] (Magnifico); E la vorace fiamma li manuca [e lla vore fL#mma li man2ka] (Ariosto) — dal ’500 in poi, dopo uscito il verbo dall’uso effettivo, qualche raro es. di manucare (e altre forme con -u- atono) e qualche rarissimo es. di manico [m#niko] e simili forme (oltretutto con accento spostato) — solo manicare, sempre nell’uso ant., come s. m. (pl. -ri): il parergli dopo lungo digiuno buono il manicare, e dopo la fatica il bere [il par%rl’i d1po l2jgo diJ2no bU0no il manik#re, e dd1po la fat&ka il b%re] (Boccaccio): sostantivo rimasto in vita nel dim. manicaretto [manikar%tto]

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo