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mezzo [m$zzo] agg. («metà; medio») — elis.: mezz’agosto, mezz’ala, mezz’ombra, mezz’ora (tutte locuz. scritte anche unite); mezz’estate; mezz’annata; mezz’e mezzo; a mezz’aria (meno com. a mezzaria), a mezz’asta; di mezz’età — altri casi d’elis. nell’uso fam. o lett.: una mezz’oncia di fiele [una mHzz 1n©a di fL$le] (Redi); e con mezzo in funzione di avv.: a questo modo mi pare essere mezz’uccellato [a kkU%Sto m0do mi p#re $SSere m$zz u©©ell#to] (Gelli); con le palpebre mezz’arrovesciate [kon le p#lpebre m$zz arrovešš#te] (Cicognani); col suo sorriso blando, mezz’addormentato [kol Suo Sorr&So bl#ndo, m$zz addorment#to] (Calvino); fosse stato mezz’addormentato come il solito! [f1SSe St#to m$zz addorment#to k1me il S0lito!] (id.) — inv. nel conto delle ore: un’ora e mezzo (meglio che e mezza); le dodici e mezzo (meglio che e mezza); mezzogiorno e mezzo (non e mezza); ma sempre femm. se sostantivato: quanto manca alla mezza?, è sonata la mezza, ecc. — sim. nei top. Isola di Mezzo [&@ola di m$zzo] (Dalm.), Canale di Mezzo (id.), Bagni di Mezzo (A. A.) — cfr. ribrezzo

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo