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pirata [pir#ta] (antiq. pirato [pir#to]) s. m.; pl. ‑ti — in Dante, un pl. -te alla lat. (e alla greca mod.): Non da pirate, non da gente argolica [n1n da ppir#te, n1n da JJ$nte arg0lika] (casi simili, eresiarca e idolatra) — usabile come s. f. (pl. -te), riferito a donna, più che altro in sensi fig. o estens.: una pirata della strada; pure femm., con valore d’agg., nella locuz. alla p.: es. calzoni alla pirata — inv. se usato come attributo: radio pirata; automobili pirata; edizioni, editori, cassette, copie pirata — con P- maiusc. il Pirata, per antonomasia giornalistica scherz., il ciclista Marco Pantani (1970-2004)

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo