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quando [kU#ndo] avv. e cong. — elis.: quand’ecco [kUand $kko]; quando ero o quand’ero; quando avevo (fam. quand’avevo); quel placido accoramento che si mostra di quand’in quando sul volto delle spose [kUel plido akkoram%nto ke SSi m1Stra di kU#nd ij kU#ndo Sul v1lto delle Sp0@e] (Manzoni); quel cielo di Lombardia, così bello quand’è bello [kUel ©$lo di lombard&a, koSi bb$llo kU#nd H bb$llo] (id.); quand’era scolara e quand’era andata al primo ballo e quando aveva messo la prima volta le calze lunghe [kUand $ra Skol#ra e kkUand $ra and#ta al pr&mo b#llo e kkU#ndo av%va m%SSo la pr&ma v0lta le k#lZe l2jge] (Pavese) — cfr. quand’anche

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo