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romanzo [rom#nzo] s. m. («componimento narrativo») — in origine con -z- sorda (voluta dall’etimologia, fr. ant. romanz dal lat. Romanice loqui «parlare al modo dei romani»; e assicurata dalle rime dei primi poeti, compreso Dante e il suo romanzi in rima con innanzi e avanzi) la pn. di questa parola nel suo sign. mediev. di «narrazione di nobili argomenti in verso o prosa volgare» — dal ’600 le prime attestaz. di una pn. con -z- sonora, di pari passo col ritorno di moda della parola, dopo un periodo di dimenticanza, in un sign. però diverso (quello più prosaico, e solo prosastico, ancor oggi vivo) e nel contesto di tutta una famiglia di parole in gran parte nuove o rinnovate, e queste con -z- sonora fin dall’inizio (romanza, romanzato, romanzeria, romanzesco, romanziere, ecc.) — oggi domin. in tutti i sensi, in Tosc. e fuori, la pn. con -z- sonora

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo