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scienza [+š$nZa] (ant. scienzia [+š$nZLa]) s. f. — dier. poet.: Ed elli a me: «Ritorna a tua scienza» [ed %lli a mm%: «rit1rna a tt2a šši-$nZ] (Dante); E la scienzia delle cose strane [e lla šši-$nZLa delle k0Se Str#ne] (Berni); Scienze ed arti e facoltadi umane [ši-$nZe ed #rti e ffakolt#di um#ne] (Leopardi) — pn. trisillaba [+ši-$nZa] ancóra possibile nel parlato mod., accanto alla bisillaba [+š$nZa], nel solo sign. di «conoscenza (di qualcosa)»: dichiarazione di sc.; sapere di certa sc., di propria sc. (dove scienza è inteso come l’astratto di sciente) — es. con i- prost.: un medico assai giovane ma in iscienza profondo molto [um m$diko aSSai J1vane ma in išš$nZa prof1ndo m1lto] (Boccaccio); il più autorevole per dignità, o il più saputo per iscienza [il pL2 autor%vole per din’n’it#, o il pL2 SSap2to per išš$nZa] (D. Bartoli) — sim. il cogn. Scienza

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo