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tollerare v.; tollero [t0llero] — ant. tolerare: tolero [t0lero]: variante più regolare (in una voce di formaz. dòtta, dal lat. tolerare), attestata però quasi solo in autori non toscani del ’500 e ’600: Sperando che non sia per tolerarlo [Sper#ndo ke nnon S&a per toler#rlo] (Ariosto) — varianti analoghe con -l- scempia attestate, sempre nell’uso ant., anche per i der. tollerabile, -ante, -anza, tutti con facile riscontro in forme latine (tolerabilis, tolerans, tolerantia); e così pure per intollerando, puro latinismo anche nel suffisso (del gerundivo -andus); non però per gli altri comp. con in- negativo (intollerabile, -ante, -anza), e nemmeno per qualche altro derivato o più raro (tollerazione) o di nascita più recente (tollerabilità, -ogeno) — cfr. accelerare

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo