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Gabriele d’Annunzio: L’orgoglio della bella pronunzia

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L’orgoglio della bella pronunzia

l org1l’l’o della b$lla pron2nZLa

 

Mi ritorna nella memoria l’irrisione feroce dei miei

mi rit1rna nella mem0rLa l irri@L1ne fere dei mL$i

 

condiscepoli nel ginnasio pratese quando per la prima volta

kondišš%poli nel Jinn#@Lo prat%Se kU#ndo per la pr&ma v0lta

 

chiamato mi levai dal mio banco a declinare il nome della rosa

kLam#to mi lev#i dal mio b#jko a ddeklin#re il n1me della r0@a

 

pronunziandolo come fosse il participio passato del verbo

pronunZL#ndolo k1me ff1SSe il parti©&pLo paSS#to del v$rbo

 

ródere. Mi ritorna nella memoria quella mia costante e

«r1dere». mi rit1rna nella mem0rLa kU%lla m&a koSt#nte e

 

orgogliosa disciplina vocale per cui giunsi in breve a correggere

orgol’l’1Sa diššipl&na vok#le per k2i J2nSi im br$ve a kkorr$JJere

 

i suoni del dialetto nativo e a vincere di «moderazione con

i SU0ni del dial$tto nat&vo e a vv&n©ere di «moderaZZL1ne kom

 

bellezza» perfino un mio emulo affettatuzzo di Siena.

bell%ZZa» perf&no um mio $mulo affettat2ZZo di SL$na.

 

Gabriele d’Annunzio

gabri-$le d ann2nZLo

   

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo