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In tanti altri casi i dubbi d’ortografia rimangono, e non sempre
in t#nti #ltri k#@i i d2bbi d ortograf&a rim#jgono, e nnon S$mpre
se ne può trovare una soluzione netta. Come si scrive, per
Se ne pU0 ttrov#re una SoluZZL1ne n%tta. k1me SSi Skr&ve, per
esempio, una parola del tipo di ventitré? con l’accento acuto,
e@$mpLo, una par0la del t&po di «ventitr%»? kon l a©©$nto ak2to,
con l’accento grave, senza segni d’accento di nessun genere?
kon l a©©$nto gr#ve, S$nZa S%n’n’i d a©©$nto di neSSun J$nere?
Una parola come passeggero vuole quella ‑i‑ che è regolare
una par0la k1me «ppaSSeJJ$ro» vU0le kU%lla «-&-» kke $ rregol#re
nel suffisso ‑iero, o non vuole nella scrittura nessuna ‑i‑?
nel Suff&SSo «-L$ro», o nnon vU0le nella Skritt2ra neSS2na «-&-»?
E gli esempi si potrebbero moltiplicare (2).
e l’l’ e@$mpi Si potr$bbero moltiplik#re.
Ma la scrittura non è se non uno specchio in cui si riflette
ma lla Skritt2ra non $ SSe nn1n uno Sp$kkLo ij k2i Si rifl$tte
la nostra pronunzia. La quale ha pure i suoi dubbi e i suoi
la n0Stra pron2nZLa. la kU#le a pp2re i SUqi d2bbi e i SU0i
problemi, dovuti spesso alla maniera imperfetta, approssimativa,
probl$mi, dov2ti Sp%SSo alla manL$ra imperf$tta, approSSimat&va,
del suo riflettersi nella scrittura: tante volte, sappiamo tutti qual
del Suo rifl$tterSi nella Skritt2ra: t#nte v0lte, SappL#mo t2tti kUal
è l’esatta ortografia d’una qualche parola, e rimaniamo invece
$ ll e@#tta ortograf&a d una kU#lke ppar0la, e rrimanL#mo inv%©e
esitanti se ci succede di doverla lèggere ad alta voce.
e@it#nti Se ©©i Su©©$de di dov%rla l$JJere ad #lta v1©e.
Proprio così: la grafia dell’italiano, che pure rappresenta i suoni
pr0prLo koS&: la graf&a dell italL#no, ke pp2re rappre@$nta i SU0ni
della nostra lingua con una certa coerenza, senza troppe
della n0Stra l&jgUa kon una ©$rta koer$nZa, S$nZa tr0ppe
eccezioni e stravaganze, in tanti punti particolari lascia incerto
e©©eZZL1ni e Stravag#nZe, in t#nti p2nti partikol#ri l#šša in©$rto
il lettore tra due o magari tre possibilità diverse di pronunzia.
il lett1re tra dd2e o mmag#ri tr% ppoSSibilit# ddiv$rSe di pron2nZLa.
(2) Nei composti di tre, per esempio ventitré, la grafia con l’accento acuto è preferibile tanto a quella senz’accento scritto (com’è detto nel «Dizionario d’ortografia e di pronunzia» sotto le singole voci) quanto all’altra grafia con l’accento grave (conformemente ai criteri generali esposti in un passo dell’introduzione al «Dizionario»). Nella parola passeggero, se usata come aggettivo, la variante grafica passeggiero si può dire antiquata; se usata come sostantivo, si può dire rara; si hanno poi così l’una come l’altra forma nel cognome Passeggeri o Passeggieri.