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Lapo Mazzei: Consigli a Francesco di Marco

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Consigli a Francesco di Marco

konS&l’l’i a ffran©%Sko di m#rko

 

Salutatemi monna Margherita: e raccomandovela, perché ’l

Salut#temi m0nna marger&ta: e rrakkom#ndovela, perke l

 

vale; e anche perché Iddio ve l’ha data per compagna. In verità

v#le; e #jke perke idd&o ve l a dd#ta per komp#n’n’a. in verit#

 

io ho molto per bene, quando io sono amaro verso la mia, e

io q mm1lto per b$ne, kU#ndo io S1no am#ro v$rSo la m&a, e

 

uno amico mi prieghi per lei. Pur è costì in molti affanni

uno am&ko mi prL$gi per l$i. p2r H kkoSt& im m1lti aff#nni

 

d’animo, ne’ quali le donne non sogliono essere; e voi siete

d #nimo, ne kU#li le d0nne non S0l’l’ono $SSere; e vv1i SLHte

 

pur tempestoso. E s’io errassi, aggiate perdono. Sapete bene

p2r tempeSt1So. e SS io err#SSi, aJJ#te perd1no. Sap%te b$ne

 

che l’amico ha licenza dall’amico di dire ogni cosa: altrementi,

ke ll am&ko a lli©$nZa dall am&ko di d&re on’n’i k0Sa: altrem%nti,

 

se e’ temesse, sarebbe amico pauroso, e non perfetto. Cristo

Se e tem%SSe, Sar$bbe am&ko paur1So, e nnom perf$tto. kr&Sto

 

vi guardi, e vi dirizzi. Di lui vi ricordate, non quando v’avesse

vi gU#rdi, e vvi dir&ZZi. di l2i vi rikord#te, n1j kUando v av%SSe

 

in prigione o co’ piè ne’ ceppi, cioè al capezzale, ma ora che

im priJ1ne o kko pL$ nne ©%ppi, ©o$ al kapeZZ#le, ma 1ra ke

 

siete sano e libero; e de’ servigi fatti in libertà rende l’uno

SSL$te S#no e ll&bero; e dde Serv&Ji f#tti in libert# rr$nde l 2no

 

cento. Iddio ne conforti voi e me.

©$nto. idd&o ne konf0rti v1i e mm%.

 

Lapo Mazzei

l#po maZZ$i

 

Noteuno amico [uno am&ko], senza elisione, forma (probabilmente non solo grafica) frequente nei primi secoli — aggiate [aJJ#te], forma arcaica per abbiate, analoga alle più note aggio, aggia, aggiano, meridionalismi d’àmbito letterario per ho, abbia, ab­bianoaltrementi [altrem%nti], una delle meno comuni tra le antiche varianti per altri­mentivi ricordate [vi rikord#te], imperativo, «ricordatevi»: col pronome anteposto al verbo, cosa normale in mezzo di frase nell’uso antico.

   

DOP

Redatto in origine da
Bruno Migliorini
Carlo Tagliavini
Piero Fiorelli

 

Riveduto, aggiornato, accresciuto da
Piero Fiorelli
e Tommaso Francesco Bórri

 

Versione multimediale ideata e diretta da
Renato Parascandolo