Guarda più in là del DOP: guida alle voci che non trovi
Il tedesco appartiene alla famiglia germanica delle lingue indoeuropee ed è adoperato nell’uso quotidiano e nell’uso ufficiale, oltre che della Germania, anche dell’Austria, della Svizzera tedesca, del Liechtenstein; in Italia è ufficialmente pareggiato all’italiano nella provincia di Bolzano.
Si scrive oggi comunemente coi segni dell’alfabeto latino, ma per parecchi secoli si sono adoperati, nella scrittura e nella stampa, i caratteri detti «gotici» (ted. «Fraktur», cioè «scrittura angolosa»). Di questi ultimi si conserva soltanto, in certi particolari casi e comunque sempre in fine di sillaba, il segno ß (solo minuscolo), derivato dalla fusione di s con z e talora, specie con le maiuscole, sostituito da queste due lettere.
Si considera pronunzia modello la cosiddetta «Bühnenaussprache», cioè la «pronunzia della scena», fondata sull’uso prevalente tra gli attori e codificata fin dal 1898 per opera d’una commissione di linguisti e d’uomini di teatro, di cui fu gran parte il germanista Theodor Siebs.