Guarda più in là del DOP: guida alle voci che non trovi
Osservazioni generali:
La posizione dell’accento varia da parola a parola: dipende, nelle parole di almeno tre sillabe (i bisillabi sono accentati sulla prima), dalla quantità della penultima sillaba, che se è lunga prende l’accento su di sé e se è breve lo rigetta sulla terzultima.
Le sillabe sono lunghe se contengono una vocale lunga o un dittongo (lunghezza «per natura»), o anche una vocale breve che però sia seguita da consonante doppia o da gruppo di consonanti (lunghezza sillabica «per posizione»), sempre che il gruppo di consonanti sia diverso da p, b, t, d, c, g, f + l, r (cioè da esplosiva o f + liquida, o, secondo la terminologia tradizionale, muta + liquida).
Tutte le vocali possono essere lunghe o brevi; i dittonghi sono sempre lunghi. S’intende che questa quantità vocalica (convenzionalmente indicata in vocabolari e testi grammaticali con un trattino sovrapposto alle lunghe, es. ā, e con un semicerchio sovrapposto alle brevi, es. ă) non è più fatta sentire nella lettura italiana del latino, ma è solo tenuta presente ai fini dell’accentazione.